Evento in Presenza gratuito
Benessere Femminile Incarnato
Lunedì 24 Febbraio dalle ore 20.30
Dove: Malesco (VB) presso Sala Trabucchi.
Prenotazione necessaria.
Partecipazione Gratuita.
Lunedì 24 Febbraio dalle ore 20.30
Dove: Malesco (VB) presso Sala Trabucchi.
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Embodiment & Mistic Mentor, Ostetricia ancestrale e Spirituale, Evoluzione femminile
Embodiment & Mistic Mentor, Ostetricia ancestrale e Spirituale, Evoluzione femminile
Ci sono tanti modi di vedere e vivere il cibo, per molte persone, molte donne, il cibo è un problema, motivo di grande sofferenza.
In questo articolo voglio trattare con te un nuovo aspetto del cibo, diverso da quello a cui siamo abituate e legato al sacro femminile.
Io ho sempre amato il cibo, non a caso sono nata sotto il segno del Toro, il segno di Madre Terra, Madre natura, del piacere, del godimento, tra cui quello del cibo. Per me il cibo è sempre stato fonte di grande piacere. C’è stata però una fase della mia vita in cui il piacere del cibo è stato messo un po’ da parte.
Nei miei vari studi e specializzazioni ho approfondito ampiamente il tema dell’alimentazione sana e consapevole, l’alimentazione vegetariana, l’alimentazione per la fertilità.
In quegli studi il cibo era diventato anche per me un mero calcolo di carboidrati, nutrienti, vitamine… completamente spogliato di tutta la sua essenza e del piacere.
Trasferendomi a vivere in montagna, a contatto con la natura, abbiamo cominciato a fare l’orto, a coltivare. Inizialmente ne ero un po’ distaccata, poi piano piano ci ho messo sempre di più le mani, e meno la testa, più il corpo e meno la razionalità, e questa è stata una bellissima palestra per me, fonte di grande guarigione.
Il cibo non è tutto uguale, non è qualcosa che serve come benzina per una macchina ben oliata (il corpo). Attraverso il sacro femminile abbiamo una visione ben diversa di questo: il corpo è un tempio sacro e come ad ogni tempio che si rispetti si portano offerte, doni, si celebra.
Come scrive Selene Calloni Williams nel suo libro “Il cibo del risveglio”: “Il cibo contiene una vibrazione, senti la sua vibrazione. In quanto rituale sacro il cibarsi comporta una morte e un viaggio. Il sacro, il sacrum facere è darsi, offrirsi per amore al fine di creare oltre se stessi.”
Conosci il cibo che mangi? Conosci il cibo che scegli, il viaggio che ha percorso per arrivare a te? Com’è stato coltivato e prodotto?
E’ una cosa che mi ha sempre affascinata molto e interessata molto, sapere che cosa mangiavo. Per questo ad oggi la mia scelta consapevole è produrre la maggior parte del cibo che mangio, o almeno fare il possibile in questa direzione. Questa ovviamente è la mia scelta, che rispetta il mio sentire, derivata proprio dal cominciare a pormi quelle domande.
Non c’è nessun alimento veramente dannoso, casomai dannoso è il nostro approccio a quell’alimento o l’abuso che ne facciamo.
Non credo nelle diete che aumentano il conflitto e l’odio verso il nostro corpo, quanto di più prezioso abbiamo.
Alla base di una corretta salute fisica e psichica c’è un buon rapporto con il proprio corpo, anzi oserei dire amore, e l’ascolto profondo del corpo. Il corpo sa di cosa ha bisogno, come per esempio sa che in fase premestruale ci può essere voglia di cioccolato ricco in magnesio. Poi noi ovviamente possiamo scegliere tra un buon cioccolato fondente e un cioccolato al latte, ma questo dipende spesso dall’abitudine e le abitudini si possono cambiare.
Ma niente a cui ci approcciamo con senso di privazione, di costrizione, e niente deciso solo a livello razionale e magari ricevuto dall’esterno farà davvero del bene al corpo e alla nostra salute.
Nel sacro femminile uno dei valori principali è la celebrazione, la devozione, la ritualità. Il rituale è quasi sempre un’offerta, si fonda sul dono.
Si fanno cerimonie di ringraziamento, e uno dei veicoli per mostrare la gratitudine è proprio l’offerta del cibo.
Se ci pensi in ogni celebrazione, anche nelle nostre feste tradizionali, il protagonista è quasi sempre il cibo. Ogni volta che in passato si celebravano le festività della ruota dell’anno, il festeggiamento culminava spesso e volentieri con un banchetto ricco e abbondante. Come offerta e come celebrazione della vita, della ricchezza, prosperità.
Come scrive Morena Luciani Russo “Da sempre le donne hanno utilizzato le proprie doti creative e spirituali per creare doni speciali per la Datrice di Vita Cosmica e celebrare i cicli della natura, e tra questi doni speciali ne spicca uno in particolare che possiede un grande significato per l’area europea e mediterranea, quello della panificazione rituale. Il pane è stato al centro delle cerimonie femminili sin dal neolitico, tanto che Marija Gimbutas (2008) evidenzia la presenza di forni per il pane in buona parte dei templi alla dea dell’antica Europa. Le pagnotte avevano spesso la forma di parti del corpo della Signora della Vita, come natiche, vulva, seni, ed erano decorate con gli antichi simboli di vita e rigenerazione”.
Il cibo è ritualità, è connessione con gli elementi, con Madre Terra, con l’anima.
Scegliere i cibi, prepararli, lavorare gli ingredienti, anche questa è ritualità, un modo per entrare in connessione con la Vita, con l’abbondanza e la gratitudine, con Madre Terra, e quindi con la guarigione.
Nella nostra vita moderna non c’è tempo per questo, spesso si è totalmente perso il contatto con gli ingredienti, con la preparazione, e in questo abbiamo perso veramente tantissimo, abbiamo perso connessione con gli elementi, con la Terra, con il corpo, con la nostra anima, perchè sono tutte cose connesse, assolutamente non separate le une dalle altre.
Ricordiamo sempre che viviamo corporalmente e la via del Sacro femminile è una via di spiritualità radicata, non effimera o intangibile, ma con radici profonde nella Terra.
La ciclicità femminile è il punto di incontro più vicino e terreno che abbiamo noi donne per connetterci alla natura, ai cicli naturali, i cicli della Terra, e un mezzo molto potente per farlo è proprio attraverso il cibo.
Come ha espresso una donna che ha seguito il percorso 1 a 1 Armonia Ciclica, dopo aver lottato a lungo nella sua vita con problemi alimentari: “il lavoro che abbiamo fatto insieme mi ha portato ad ascoltare profondamente il mio corpo, e ho scoperto nel cibo uno strumento per farlo, per entrare in connessione tangibile con la Terra, con gli elementi, con la Vita, me stessa e il mio corpo”.
Sì il cibo è un meraviglioso veicolo, non a caso c’è una bella sezione dedicata all’alimentazione nel percorso che facciamo insieme. Per non vedere più il cibo solo come mero nutrimento, calcolo di nutrienti che soddisfino bisogni “chimici”, ma anche come mezzo di connessione con la natura, con la parte più vera e profonda di noi stesse.
Selene Calloni Williams nel libro “Il cibo del risveglio” scrive: “Consumare cibo dà piacere. In alcune tradizioni il piacere corporeo è associato alla capacità di far accadere le cose. Quando l’organismo prova piacere le nostre visioni vengono spontaneamente sostenute da un’energia più forte.
Voglio lasciarti, come conclusione di questo articolo, con una pratica da provare per entrare in una nuova connessione con il cibo e con il tuo corpo:
Prenditi del tempo di cura e benessere per te in cui scegli con cura gli ingredienti, potresti ad esempio andare al mercato di zona, dai contadini, chiedendo anche come vengono prodotti quegli ortaggi o quegli ingredienti che stai comprando.
E poi con amore li assembli, li lavi, li tagli, li insaporisci con erbe e spezie, ti concentri sull’alimento che hai tra le mani e lo tocchi, lo annusi, sei presente mentre lo cucini.
Esprimi gratitudine verso la Terra che ti ha donato quel cibo, e lo condisci con un ingrediente speciale: l’amore per le persone che lo mangeranno, i tuoi familiari a cui è indirizzato quel cibo.
Prenditi questo tempo per te, per preparare con ritualità questo cibo, con lentezza, come se stessi preparando e organizzando una cerimonia ad una divinità, che potrebbe essere anche Madre Terra, o la divinità che scegli tu.
E mangia quel cibo in modo rituale, con eleganza e bellezza, in silenzio, annusandolo, sentendolo in bocca e poi scendere nell’esofago, assaporando.
Buona pratica! Sono sicura che sarà un’esperienza unica!