Evento in Presenza gratuito
Benessere Femminile Incarnato

Lunedì 24 Febbraio dalle ore 20.30
Dove: Malesco (VB) presso Sala Trabucchi.
Prenotazione necessaria.
Partecipazione Gratuita.

Come affrontare e superare un aborto spontaneo

Ho scritto e creato diversi contenuti sull’aborto, su come affrontare e superare un aborto spontaneo, ho seguito moltissime donne per accompagnarle a sostenere il corpo dopo un aborto spontaneo e prepararsi mente, corpo e anima alla ricerca di una nuova gravidanza, eppure oggi sono seduta alla scrivania a scrivere questo articolo, che non avevo programmato, e mi sembra tutto diverso, come se questo tema non lo avessi mai affrontato davvero prima di ora.
E in un certo senso è vero: non l’ho mai affrontato così, da questo punto di vista…

L’aborto spontaneo è un evento frequente, molto più frequente di quello che pensiamo, e allora perchè se ne parla così poco? Perchè una donna che si trova ad affrontare un aborto spontaneo si sente sola, sbagliata, non sostenuta?
Su molti temi della salute femminile, mestruale, la ciclicità vertono tantissimi tabù, l’aborto è uno di questi! Abbiamo paura della morte, della perdita, del vuoto, ci riempiamo le vite di cose da fare perchè quel vuoto fa paura, tanta paura, eppure se ci pensiamo non esisterebbe la vita senza la morte, non esisterebbe il pieno senza il vuoto.
Il corpo della donna è fatto per concepire, per dare vita ad una nuova vita, ma non sempre questo va secondo i piani e non c’è un perchè, non c’è un reale motivo nella maggior parte di questi casi, o almeno non un motivo medico oggettivo, non un motivo generale che vada bene per tutte.
Io credo sempre molto nel percorso unico di ognuna di noi, per questo ogni percorso che seguo con le donne è diverso, anche se hanno avuto un aborto il percorso è soggettivo e tagliato su quella donna, il suo vissuto, il suo sentire.
Dovremmo sempre rispettare l’unicità di ognuna di noi!

Quando c’è un aborto ci sono tantissime emozioni e sono tutte assolutamente legittime: ci può essere rabbia, paura, dolore, tristezza, negazione, gioia…
Pensiamo alla gravidanza come qualcosa di bello e infiocchettato, così ce lo fanno passare, in cui si è esenti da ombre, da oscurità. Ma le ombre e la luce non esistono l’una senza l’altra: ci possono essere gioie come dolore, sofferenza, è vita!
Non voglio essere brutale, ma è necessario secondo me conoscere la verità per aprirsi ad una vera libertà! Non essere soggiogati da controllo esterno, ma dipendere solo da noi e da quello che sentiamo.
Questo non vuol dire che ogni cosa che accade ci piaccia, ma ho imparato nel tempo che ogni cosa che accade è per un motivo, tutto quello che accade è per te: per la tua crescita, la tua trasformazione, la comprensione.
E a volte vorresti urlare che preferisci non crescere, ma infondo non siamo noi a decidere, non abbiamo potere su tutto, anzi solo su una piccola quantità di cose su cui vorrei concentrarmi in questo articolo.

Aborto spontaneo: come affrontarlo?

Esistono vari tipi di aborto, oggi vorrei concentrarmi sull’aborto spontaneo ovvero quando una gravidanza si interrompe spontaneamente. Questo accade con più frequenza nel primo trimestre di gravidanza e come abbiamo detto la maggior parte delle volte non c’è una reale motivazione!
Oggi vorrei guardare questo avvenimento sotto una prospettiva più ampia, come sempre cerco di offrirti un modo per affrontare eventi fisiologici con serenità e consapevolezza, in modo diverso da come siamo abituati a trattarli.

  • Quando c’è un aborto non c’è una perdita tangibile di qualcosa: non si ha in mano qualcosa privo di vita, non si ha la percezione di qualcuno che prima c’era e poi non c’è più. Questo è forse la cosa a livello psicologico più difficile da affrontare. Come mamma vedi il tuo corpo cambiare, senti il bambino dentro di te fin da quando è solo una manciata di cellule, però dall’esterno questo non viene considerato, non viene visto nè sentito.
    Non sei pazza: quello che stai sentendo è normale!
    E’ importante prendersi un tempo, che può variare per ognuna di noi, per connetterti con quel dolore, non nasconderlo, non negarlo, non far finta che non esista: vederlo e sentirlo per quanto faccia male è l’unico modo per superarlo davvero e andare oltre.
  • Una cosa utilissima e fondamentale è avere un cerchio di donne intorno: non restare sola. Magari il tuo compagno o marito non comprende davvero, molte persone attorno e vicine a te non capiranno, ma donne che hanno affrontato un aborto sì e possono esserti di grande aiuto e supporto. Molto probabilmente organizzerò dei cerchi online per supportarci tra donne che hanno vissuto questa perdita, darò tutte le informazioni su come e quando via Newsletter.
  • La spiritualità intesa come un modo per connetterti con il tuo intuito, con te stessa, che non ha nulla a che fare con la religione, può aiutarci molto: un rituale in onore del tuo bambino, in connessione con Madre Terra può nutrirti moltissimo ed è ancora più potente se fatto in cerchio con altre donne. Vedere, immaginare e sentire il tuo bambino, salutarlo.
  • Da un punto di vista fisico il corpo ha bisogno anch’esso di un tempo che può variare da donna a donna. In base alla settimana in cui la gravidanza si interrompe ci può essere molto dolore e un sanguinamento molto abbondante, più abbondante di una mestruazione. Anche sentire il dolore, stare nel dolore fisico, se è giusto per te e te la senti, può aiutarti ad avere la percezione di qualcosa che sta andando via, e fa eco al dolore che provi nel cuore: cuore e grembo sono strettamente connessi!
    In genere non c’è bisogno di assistenza, di raschiamento o di intervento medico: il corpo sa, il corpo è estremamente saggio e sa prendersi cura di sè, ha un grande potere di autoguarigione, l’unico sforzo da parte nostra è averne totale fiducia, fiducia nel corpo e nella natura.

E dopo?

Sia che tu cercavi e desideravi una gravidanza, sia che questa fosse capitata più o meno inaspettatamente, la maggior parte delle volte il desiderio più grande è quello che arrivi un’altra gravidanza. Quasi come se potesse spazzare via il dolore della perdita.
Ma non c’è nessun’altra gravidanza che potrà riempire quel vuoto, quel bambino non sarà più quel bambino. Quindi prenditi un tempo per onorare il tuo corpo in questo processo, per onorare questo bambino e tutto l’amore che gli hai donato. Anche se in poche settimane lui/lei sa che tu lo amavi profondamente e ha ricevuto già tanto amore, hai fatto tutto quello che potevi per lui e la cosa più giusta, come ogni mamma.

Una volta che ti sarai concessa questo tempo è necessario andare avanti, la vita è quello che accade nel qui e ora, non esiste passato e non esiste futuro, l’unica cosa che conta è il momento che stai vivendo.
E dopo un aborto più che mai è necessario restare nel qui e ora: una pratica spirituale può esserti di grandissimo aiuto in questo come lo yoga del sacro femminile (di cui trovi una pratica da provare qui) lo yoga nidra (di cui trovi delle pratiche brevi nel podcast Luna Piena), la meditazione e la visualizzazione, il canto di mantra, la danza. Tutte queste pratiche ti connettono al momento presente e al tuo corpo: dopo l’aborto spesso c’è un rifiuto del corpo, come se ti sentissi tradita dal corpo e quindi è necessario riconnettersi con esso ora più che mai.
Nella nostra società siamo abituate a vivere distaccate dal nostro corpo, dalla natura, dall’anima, che sono la stessa cosa, e questo ci porta tanta sofferenza. Nel lavoro con le donne in questi anni ho notato che spesso dopo un’esperienza forte come l’aborto è l’occasione ideale per ritrovare la connessione con queste parti di noi, che ci connettono al nostro essere profondo, alla vera te.
E’ veramente un’occasione di rinascita: molte donne proprio dopo un dolore e un’esperienza di sofferenza come un parto traumatico, un cesareo non programmato, trovano la via del risveglio, molte donne arrivano da me proprio dopo quei momenti della loro vita e da lì, dalle loro ceneri, rinascono e rifioriscono!

Nel recupero è importante ascoltare e sentire tutte le emozioni che ci sono, anche quelle che consideriamo negative o sbagliate, ogni cosa che c’è è giusto che ci sia e vada sentita.
E come abbiamo detto anche il corpo ha bisogno di un tempo per recuperare: con le donne che seguo ci prendiamo cura del corpo con pratiche di ginecologia ancestrale, con la naturopatia, per sostenere questa perdita. Spesso nel corpo, soprattutto se c’è stato un raschiamento e un intervento esterno, c’è una grande perdita di calore che è necessario ripristinare, con pazienza e cura.
Il tuo corpo sta facendo il suo lavoro e lo farà in ogni caso, possiamo sostenerlo con gratitudine e amore e questa forma di cura aiuta anch’essa a superare l’aborto.

Ti racconto la mia esperienza di aborto spontaneo

All’inizio dell’articolo ho scritto che questa volta avrei trattato questo tema in modo completamente diverso e la ragione è che l’ho vissuto in prima persona recentemente.
Quest’esperienza mi ha cambiato la vita, mi ha trasformato nel profondo e voglio raccontarti come l’ho vissuta con la consapevolezza di oggi.
Gli eventi così forti possono davvero portare uno stravolgimento e io voglio onorare ciò che è accaduto e farne strumento di aiuto per altre donne, come ho fatto altre volte in passato.

gravidanza dopo aborto spontaneo

Dopo anni a sognare una gravidanza che non arrivava che mi ha messo di fronte ad un bellissimo percorso e viaggio di crescita, di conoscenza della parte più vera e profonda di me (io dico sempre che molto del lavoro che faccio oggi e la persona che sono oggi lo devo a quello che ho vissuto, il dolore trasformato in gratitudine e dono), è arrivata a sorpresa una gravidanza.
Come spesso accade è arrivata così naturalmente che non me ne sono resa conto fino a quando non ho fatto un test dopo dieci giorni sospesi in cui non vedevo la mestruazione. Questi giorni per me sono stati un dono, custodivo un segreto e nel mio cuore sapevo già che nel mio grembo c’era una nuova vita. Ho lasciato che si creasse spazio piano piano, con amore e dolcezza, senza intrusioni esterne, un tempo tutto nostro che mi ha lasciato davvero tanto e che ricordo con profonda gratitudine.
Dopo quei giorni sospesi davvero particolari e speciali, ho avuto la certezza facendo il test e lì ho provato tanta gioia, gioia nel condividere questo con l’uomo che amo.
Ho voluto godermi ogni istante di quelle settimane, godermi la gioia, anche se ero consapevole che fino al terzo mese non si può sapere come va una gravidanza, ma ho deciso di viverla nel momento presente, vivendo la gioia che sentivo, il mio cuore espandersi. Sono grata di averlo fatto perchè ora mi restano ricordi di quelle settimane magiche che ho vissuto intensamente.
Ho una buona consapevolezza e sono connessa al mio corpo e questo mi ha permesso di sentire ogni cosa che succedeva in me: ho sentito il mio corpo cambiare, mutare, non lo credevo razionalmente possibile in qualche settimana, e invece ho provato che è veramente così, il corpo si prepara ben prima che la gravidanza sia visibile e questo una mamma lo sente.

Poi le perdite. Ho cominciato a sentire dolore e in quell’attimo in cui ho visto le prime perdite di sangue ho provato un mix di emozioni e sensazioni: rabbia, frustrazione, incomprensione, negazione…
Le ho ascoltate tutte, come una doccia emozionale, e ho sentito il giudizio che ha cominciato a bussare nella mia mente: ne ho passate tante nella vita, perchè anche questa, non potevo smettere di avere esperienze dolorose, perchè proprio a me che lo desideravo da tempo, chissà se riaccadrà…
Dopo aver ascoltato tutto questo ho sentito che c’era però anche qualcos’altro che non urlava e sbraitava ma parlava sottovoce e ho scelto di sentire quella parte che diceva: forse c’è altro che devi imparare, le cose accadono per te e non a te, cosa puoi imparare da quello che è successo? E’ accaduto, senti la gratitudine di quello che hai provato, di queste settimane. Ascolta il tuo corpo e abbi fiducia in lui: il tuo grembo è forte.

E ho scelto di ascoltare questa voce, anche se era difficile, anche se faceva male.
Mi sono presa del tempo per metabolizzare tutto quanto. Non sapevo se e quando sarei stata pronta a condividerlo, ma credo che la cosa più bella di imparare qualcosa da quello che ci accade è utilizzare questo per aiutare altre persone. Vorrei che questo tema non fosse più tabù, che le donne non si sentano sbagliate perchè perdono un bambino, che è una cosa che non dipende assolutamente da loro, che abbiano sostegno e supporto nell’affrontare anche questa esperienza, che accomuna moltissime donne.
Io ad oggi sento ancora tristezza quando penso al mio bambino, insieme a lui se n’è andato anche il mio gatto, gli animali sanno e so che anche la sua perdita infondo c’è stata per aiutarmi a concretizzare e vivere la perdita di questo bambino.
Ho avuto settimane difficili, in cui mi sono concessa di sprofondare negli abissi più profondi: so che ogni volta che accade, per quanto faccia male, ne esco nuova e trasformata.
Ho molto più coraggio e forza ora! Coraggio per fare ciò che sento e desidero, per aiutare le donne senza paura, senza paura di dire cose scomode o portare scomode verità per aiutarle a connettersi con la natura, con se stesse. La libertà prevede di fare i conti con la verità e la verità spesso è bruciante, così come bruciante per me è stata questa perdita.
E ho lasciato che mi bruciasse per rinascere dalle mie ceneri.

Per questo oggi sono qui a scrivere questo articolo, sperando con tutto il cuore che possa essere di aiuto e conforto per te che stai vivendo un aborto e con lo stesso intento voglio creare cerchi online per riunirci e sostenerci.
Questa esperienza mi ha lasciato tanta gratitudine per tanti motivi, uno di questi è poter aiutare altre donne con una consapevolezza ancora maggiore. Tutto quello che viviamo, le cicatrici che portiamo addosso, possiamo trasformarli in doni per aiutare altre donne, altre persone, così per me è stato la ricerca di una gravidanza e ora l’aborto.
Racconterò il resto della mia esperienza, come ho affrontato fisicamente l’aborto in totale fiducia del mio corpo e il rituale che ho fatto per salutare questo bambino, durante i nostri cerchi, in un ambiente più intimo e riservato.

Ti ringrazio per aver letto questo lungo articolo e spero di aver portato un minuscolo barlume di luce nel tuo cuore.