In un parto fisiologico, naturale, spontaneo, il dolore del parto ha una funzione ben precisa (ne ho parlato qui).
In quest’ottica ci sono però dei fattori che determinano maggior dolore o minor dolore.
Come ho detto in questo articolo il dolore nel parto non è solo puramente fisico, ma è soggettivo proprio perchè dipende anche da una componente psicologica e una componente culturale, che sono quindi componenti soggettive e cambiano in base a come ci si prepara al parto, a come si vive la gravidanza e in quale ottica si vede il dolore nel travaglio e nel parto.
Quali sono quindi i fattori che aumentano o diminuiscono il dolore nel parto fisiologico?
FATTORI CHE AUMENTANO IL DOLORE
– Tensione muscolare che porta ad una tensione anche del muscolo uterino
– Mancanza di movimento e scelta obbligata della posizione
– Aderenze degli annessi uterini
– Ossitocina sintetica
– Tensione, paura
– Aspettative e pensieri negativi verso il dolore del parto
– Posizioni innaturali e non scelte dalla donna (es. posizione ginecologica, supina, semiseduta)
– Esperienze e racconti negativi sul parto
– Ambiente troppo stimolante (con luci accese e forti, porte aperte, persone estranee che entrano ed escono continuamente dalla stanza)
– Interferenze esterne
– Passività della donna
– Assenza di sostegno per la donna
– Mancanza di totale rilassamento tra una contrazione e un’altra
– Medicalizzazione del parto con ossitocina sintetica, rottura artificiale delle membrane, dilatazione manuale, mancanza di gentilezza da parte del personale che assiste la donna, episiotomia, ecc.
– Allontanamento immediato del neonato dalla mamma
FATTORI CHE DIMINUISCONO IL DOLORE
– Movimento libero del corpo e del bacino
– Capacità di controllo sulla contrazione e il rilasciamento del pavimento pelvico
– Espressione comportamentale e verbale della donna libera
– Rispetto dei tempi, ritmi e modi di quella donna
– Posizioni fisiologiche libere (articolo completo sulle posizione per il travaglio e il parto qui)
– Fiducia, accettazione del dolore da parte della donna
– Ambiente intimo
– Motivazione nei confronti del travaglio e del dolore
– Assistenza ostetrica rispettosa e protettiva
– Acqua calda
– Buon legame con il bambino coltivato in gravidanza
– Sostegno del partner o di persona scelta dalla donna
– Rilassamento profondo nella pausa tra una contrazione e un’altra
– Sostegno empatico dell’ostetrica
– Periodo espulsivo con spinte spontanee e in posizioni libere
– Pelle a pelle dopo il parto
Bibliografia:
“Voglia di parto” di V. Schmid
