Negli ultimi decenni è sicuramente cambiato il modo di vivere la gravidanza. Per fortuna si è anche molto abbassato il tasso di mortalità sia dei neonati che delle donne in gravidanza o nel puerperio. La medicina e la neonatologia fanno passi da gigante in questo e assicurano sempre di più che tutto andrà per il meglio.
Ma spesso questo tenere tutto sotto controllo ha fatto un po’ perdere, nel tempo, la naturalità dell’evento nascita e della gravidanza stessa.
Spesso i nove mesi sono scanditi da visite ed esami, il parto è molto medicalizzato per far fronte ad ogni possibile evento tragico e l’idea che in una manciata di attimi un parto totalmente normale può diventare patologico è opinione comune.
Ma è davvero così? Riflettiamo sul fatto che molti eventi tragici durante il travaglio e il parto dipendono dalla mancanza di rispetto nei confronti dei tempi fisiologici di questi eventi, nei tempi di quella mamma e di quel bambino, nell’eccessivo intervento medico.
E allora, Davvero medicalizzando il percorso nascita riusciamo ad avere ogni evento sotto controllo ed eliminare gli eventi negativi? Davvero possiamo controllare tutto?
La mia risposta spontanea è no.
Per quanto l’uomo possa migliorare con le tecniche non riuscirà mai ad avere un controllo totale su un evento così naturale ed emblematico del miracolo della natura. E’ difficile per noi accettare che le cose vadano bene o male indipendentemente dal nostro volere, che non sempre si può imputare un evento negativo al medico o all’ostetrica di turno, che gli eventi spiacevoli non sono in nostro controllo e che purtroppo vanno messi in conto ma non per questo bisogna farci governare dalla paura dell’assenza di controllo.
Adesso si sta cercando sempre più, tramite anche le Linee guida internazionali, di restituire al percorso nascita (gravidanza e parto) un po’ della naturalità che abbiamo perso. Si cerca di ristabilire i tempi fisiologici della natura e non i tempi della medicina dettati dalla fretta o dalla paura che qualcosa possa andare storto.
Alla base sicuramente ci dev’essere tanta fiducia: le cose accadono sempre per un motivo.
Proprio la fiducia nella natura spesso viene a mancare:
A partire dalla ricerca di un figlio, che ad oggi spesso viene fatta ricorrendo alle tecniche medicali, per continuare nella gravidanza, che in Italia viene per lo più seguita da un medico nonostante le Linee guida non consiglino la gestione medica di una gravidanza fisiologica, fino ad arrivare al momento del parto, che ancora spesso viene trattato in maniera asettica obbligando la donna al lettino da parto e praticando episiotomie e kristeller.
Tutto questo si basa su un’ottica secondo la quale il professionista sanitario guarda la donna da un gradino superiore, dà ordini invece che consigliare, supportare e trattare con empatia. La donna esegue invece di sentirsi protagonista della sua maternità, si sente quasi estranea al percorso stesso e non viene resa partecipe delle decisioni che vengono prese su un corpo che è il suo e un bambino che è suo figlio.
La medicalizzazione del parto un tempo ha aiutato a ridurre i tassi di mortalità, ma ad oggi le cose sono cambiate, abbiamo il dovere di mettere al centro la donna e tu mamma devi sentirti protagonista, devi occuparti delle tue emozioni e sensazioni e non della paura che qualcosa vada storto.
Perchè purtroppo preoccuparsi per qualcosa che non è in nostro controllo non aiuta mai a vivere positivamente un percorso.
A volte quella che si pensa sia un’assistenza adeguata, con grande presenza costante dei professionisti, facendo tanti esami ed ecografie, controlli serrati durante il travaglio, è in realtà un’assistenza che aumenta lo stress e l’ansia nei futuri genitori e irrispettosa dei tempi fisiologici del travaglio e del parto.
La regola per un’assistenza adeguata è: meno è meglio.
Meno visite durante il travaglio, meno accanimento durante la gravidanza, meno interventi per accelerare durante il travaglio e il parto…
Basandosi su una fiducia profonda nel corpo della donna, nella salute nella sua essenza più profonda e nella natura.
Non c’è nessuna prova scientifica che la medicalizzazione del percorso nascita aiuti a ridurre e tenere sotto controllo gli eventi negativi.
Soprattutto quando si tratta di una gravidanza fisiologica.
Non si può sottoporre una donna a mille controlli solo perchè abbiamo paura che ci sia qualcosa, in molti casi magari qualcosa lo troviamo anche, ma non pensiamo allo stress e all’ansia che abbiamo generato nei futuri genitori.
Ma in cosa si esprime questa medicalizzazione della gravidanza e del parto?
Secondo delle indagini Istat sulla salute, il numero medio di visite ed ecografie ostetriche in gravidanza a cui si sottopongono le donne italiane è di 7 visite e 5,5 ecografie durante i nove mesi e la percentuale di tagli cesarei è del 37%.
Questo varia da regione a regione ma sono dati in aumento perchè a volte si gestisce il percorso nascita basandosi sulle paure, le esperienze personali degli specialisti, la pratica, interessi economici invece che su protocolli e linee guida internazionali e soprattutto sul sentire della mamma.
Il dovere di noi ostetriche e professionisti è invece quello di dare alla donna la possibilità e la capacità di autodeterminarsi, di credere in se stessa, di aver fiducia nella natura e nel suo corpo, di seguire l’intuito e imparare ad ascoltare l’intuito di mamma che nei decenni abbiamo un po’ perso.
Non è nel bene della mamma darle l’illusione di poter razionalizzare e controllare tutto affidandosi alla medicina, perché appunto è soltanto un’illusione creata dalla nostra mente.
Adesso le cose stanno cambiando, tu puoi decidere di essere più protagonista, questo grazie alle informazioni che puoi ottenere e le conoscenze nel percorso nascita, puoi essere più sicure di te e non fidarti ciecamente dei professionisti che hai di fronte ma informarti, guardandoti dentro e confrontandolo con quello che è il tuo sentire.
Però è ancora molto comune che, chi decide di vivere la naturalità della gravidanza e scegliere il percorso giusto per sé, venga considerata “strana”. Viene vista male la donna che si fa seguire nella gravidanza fisiologica dall’ostetrica, che decide di fare soltanto le ecografie consigliate, che decide di non fare l’epidurale o di partorire in acqua o ancora in casa maternità o a domicilio.
Vediamo come “strano” quello che invece dovrebbe essere la normalità, ovvero seguire il proprio sentire, imparare ad ascoltarsi e riconoscere il percorso giusto per se stesse e non giusto per gli altri.
Il cambiamento parte sicuramente da noi professionisti ma anche da voi donne, con l’informazione e la conoscenza che potete cercare di avere, vivendo la gravidanza con naturalità e fiducia, facendo percorsi sul femminile, per ritrovare fiducia nel vostro corpo e nelle vostre emozioni.
Questo aiuterà anche a non passare la gravidanza tra ansie e paure, visite ed ecografie, acquisti spesso inutili per il neonato, seguendo consigli non necessari…
Io come ostetrica vorrei che le donne abbiano fiducia dello specialista, ma in primis di se stesse.
La medicalizzazione è utile quando necessaria, e solo in quei casi.
Mi dispiace vedere come nella nostra cultura si viva a volte in maniera asettica il percorso nascita, quasi davvero come se fosse una malattia, l’importante è che il bambino nasca sano e che sia tutto perfetto (che poi cosa significa perfetto??). Senza soffermarci sul fatto che magari non ci si è goduti la gravidanza, che il parto è stato un trauma, che l’allattamento non è andato a buon fine anche se era un nostro desiderio.
Ci piace avere sempre strategie, metodi infallibili perchè tutto vada bene ma purtroppo dobbiamo arrenderci all’idea che la gravidanza e la nascita hanno una grossa componente che non è in nostro controllo e non lo sarà mai. Possiamo mettere in atto ogni strategia possibile ma questo non vuol dire vivere positivamente la maternità e la nascita del proprio bambino.
E’ giusto informarsi sui rischi della gravidanza, come la toxoplasmosi, l’alcol, lo sport esagerato, ma ci siamo mai fermati a pensare a quali sono le emozioni della gravidanza, le sensazioni, a mettere l’accento su di esse, e sulla coppia?! Forse sono anche queste informazioni importanti da dare in gravidanza, in un percorso che invece è ricco di amore, magia e stupore, il trionfo della nostra femminilità in un certo senso.
Nel secolo che stiamo vivendo la “nascita naturale” è tra gli obiettivi prioritari, questo perchè il percorso nascita sia sicuro per mamma e bambino ma al tempo stesso non sia più così medicalizzato, ma lasci spazio alla salute, al benessere vero e profondo.
Vogliamo riappropiarci della naturalità delle cose e in questo la figura dell’ostetrica è sicuramente la più importante.
Perchè la gravidanza fisiologica non è una malattia, non ha indicazione ad essere seguita da un medico che invece si occupa prettamente di patologia. La figura del medico e dell’ostetrica sono diverse, lavorano insieme ma l’ostetrica non è l’ombra del medico.
Ecco che quindi è lei che ti segue nella tua gravidanza se essa è fisiologica (lo sono l’80% delle gravidanze), lei è la figura formata per assisterti nel parto fisiologico rispettando i tempi naturali ed evitando così che pratiche mediche vadano a interferire con la natura e si creino complicazioni.
L’ostetrica è colei che ti aiuterà nell’allattamento e che devi prendere come punto di riferimento per tutta la durata dell’allattamento fino all’anno di età del tuo bambino.
Qualora il tuo bambino stia male, sia affetto da qualche virus o patologia andrai dal pediatra, altrimenti in tutti gli altri casi di problemi legati all’allattamento che però non deviano dalla fisiologia (e sono la maggior parte dei casi) non è il pediatra la figura a cui fare riferimento ma è l’ostetrica esperta in allattamento o la consulente IBCLC.
Con lei parlerai di un parto magari traumatico perchè parlarne ti sarà di aiuto per i futuri parti, con lei puoi fare una rieducazione perineale e una preparazione del perineo al parto…
La nascita è l’evento naturale più bello e miracoloso che esista, ridiamogli, con la nostra professionalità, la naturalità che merita e diamo importanza alla parte emotiva della gravidanza, dando alle donne la possibilità di sentirsi sicure di sè, comprese, aiutate e supportate, ridando loro la capacità decisionale senza essere giudicate.
E’ giusto che tu come donna sia consapevole di questo, sia consapevole dell’importanza del tuo sentire, del tuo intuito, del tuo corpo, della tua forza che è enorme e non è meno a nessuna tecnica medica, ma in alcuni casi è anche più potente.
Il più delle volte non c’è una verità assoluta, ma la tua verità, il tuo vissuto, il tuo percorso, che solo tu puoi conoscere e sapere, scegli per te, informandoti e conoscendo!