Evento in Presenza gratuito
Benessere Femminile Incarnato
Lunedì 24 Febbraio dalle ore 20.30
Dove: Malesco (VB) presso Sala Trabucchi.
Prenotazione necessaria.
Partecipazione Gratuita.
Lunedì 24 Febbraio dalle ore 20.30
Dove: Malesco (VB) presso Sala Trabucchi.
Prenotazione necessaria.
Partecipazione Gratuita.
Embodiment & Mistic Mentor, Ostetricia ancestrale e Spirituale, Evoluzione femminile
Embodiment & Mistic Mentor, Ostetricia ancestrale e Spirituale, Evoluzione femminile
La puntata di oggi verte su un tema complesso e attuale, ringrazio Eva che mi ha scritto e mi ha dato il permesso di condividere il suo pensiero e portare riflessioni con voi in questa puntata di Luna Piena:
“Negli ultimi due anni, grazie anche a un compagno meraviglioso, ho riscoperto la mia femminilità e tutta la sua magia. Ho cominciato a seguire te, Alessia, e a iniziare il mio percorso nel Sacro Femminile.
Man mano che leggo, però, un dubbio si fa sempre più fastidioso.
Io prendo la pillola: questo vuol dire che non ho più un ciclo ovarico? Sono “meno donna”? La magia della Luna non mi riguarda più?
Sono cresciuta terrorizzata dalla femminilità, non sto scherzando! L’eventualità di un parto era una sorta di “spada di Damocle” che sapevo di dover affrontare prima o poi nella mia vita, la vivevo come un dolore esagerato e inevitabile.
Con le mestruazioni ho avuto un rapporto ancora peggiore.
Ho avuto la prima mestruazione a nove anni e mezzo, e proprio non capivo perché mi fosse toccato. Le forme, che attiravano così tanto l’attenzione; i peli, tutti all’improvviso; e soprattutto, mestruazioni dolorosissime, che mi hanno accompagnato come una condanna da allora ai 24 anni (quando ho cominciato a prendere la pillola).
Non ho avuto rapporti fino a quando non ho conosciuto il mio compagno. Questo, ancora, per dirti quanto temessi una gravidanza!
Sento che la pillola oggi mi permette di vivere con libertà la sessualità e ho paura di smetterla”.
Ringrazio Eva e la sua forza per avermi scritto e avermi permesso di condividere le sue parole per parlare di un tema molto importante, forse il più importante riguardo alla salute femminile.
Hanno privato noi donne del nostro più grande potere, della nostra femminilità, facendoci sentire non adeguatamente brave per prenderci cura di noi, per partorire senza l’aiuto di nessuno, ci hanno fatto sentire sbagliate e sporche perché mestruiamo, quante cose dobbiamo sopportare, quanto dolore e quante ferite!
Le ferite del femminile sono tante e non sono solo nostre, noi ci portiamo dietro ferite del grembo delle nostre mamme, nonne, bisnonne, ecc.
Aiutare le donne a liberarsi di queste ferite, guarirle, guarire i nostri grembi e vivere in armonia con il nostro corpo, il nostro ciclo, la nostra femminilità è la mia missione, quello che faccio nei miei percorsi.
Siamo arrivate a un tal punto di non sopportazione, che Eva ha illustrato benissimo e ringrazio ancora per la forza con cui l’ha condiviso con me e con noi, tale che preferiamo anestetizzarci, non sentire, e quindi si ricerca il parto senza dolore, la mestruazione senza dolore.
Il corpo non fa mai nulla a caso, là dove si fa sentire con prepotenza, ad esempio con un forte dolore mestruale, invalidante, ti sta dicendo di ascoltarlo, è un campanello di allarme molto forte.
La strada forse più facile, quello che ci convincono di fare, è silenziare tutto, non sentire. Ma per quanto ancora non vuoi sentire? Per quanto ancora vuoi silenziare il tuo corpo e ammutolirlo?
C’è un’urgenza ora più che mai molto forte di risveglio del femminile, tantissime donne sono stufe di essere messe a tacere, di non sentire, e il risveglio del femminile sta proprio in questo: nel ricominciare a sentire, a essere vive, sveglie, consapevoli!
Riaprire queste ferite non è facile, come prima di ogni guarigione c’è un acutizzarsi dei sintomi, il dolore tornerà, forse anche più di prima, ma hai l’occasione per conoscerlo davvero.
Non è necessario che tu lo faccia da sola, posso aiutarti se vuoi, possiamo farlo insieme.
Non è questione di essere più o meno donna, ma andare verso la verità, smettere di prenderti in giro, e voler veramente trovare guarigione per le ferite del tuo grembo, per te e per tutte le tue antenate.
Questo è veramente il risveglio del femminile.
La via non è un parto senza dolore: il dolore del parto ha ragione di esistere e quando lo spiego alle donne in gravidanza si apre loro un mondo, vedono e vivono il parto in modo completamente diverso. Perché ogni donna ha tutte le facoltà per vivere al meglio il parto!
Come dico spesso, il problema maggiore non è il dolore del parto oggi, ma l’eccessivo intervento, il toccare ciò che è sacro e non dev’essere toccato, intervenire là dove la natura fa il suo meraviglioso corso splendidamente.
Per riprenderci ciò che è nostro è necessario passare anche attraverso il dolore, per riattivare il sentire, quel sentire profondo, quel risveglio della parte più profonda di noi, della lupa che è in noi.
Viviamo anestetizzati, in balìa di ciò che accade all’esterno e quello che ci raccontano, spesso senza approfondire dove sia la verità, di fatto non viviamo, non sentiamo.
La vita si muove in noi e non produce sempre belle sensazioni, ma quelle che consideriamo brutte sono vita, vuoi vivere o lasciarti vivere senza sentire nulla, totalmente anestetizzata?
Sentire è la via! Apriti al sentire, sii grata perché senti, sentire significa essere viva!
Con l’idea che dobbiamo solo trovare cose belle, fare belle esperienze, avere emozioni positive, ci siamo rovinati…ma possiamo recuperare riaprendoci al vero sentire.
Eva è sulla buona strada: porsi queste domande è il primo segnale che in lei qualcosa sta cambiando, deve solo trovare la forza di riaprire vecchie ferite, e iniziare il suo viaggio più avventuroso, quello dentro di sé. Non serve forzare nulla, bisogna aspettare il giusto tempo. Come un seme che sta nascendo, non si può velocizzare il processo forzandolo.
Riportiamo sacralità nella nostra vita, in ciò che siamo e in ciò che sentiamo, tutto ciò che sentiamo.
Per fare questo la strada di base è quella della consapevolezza e la conoscenza di sè.
Voglio terminare con un messaggio per te, se ti riconosci nelle parole di Eva.
Per te ho un consiglio che mi viene dal cuore: datti tempo, arriverà il momento per te anche di fare questo passo, non forzare nulla, continua a seguire la strada che senti giusta per te, esplorare e conoscerti, arriverà quel momento e se vorrai sono qui per aiutarti!
Un abbraccio!
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